Diffida a non fare — Uso illecito di marchio/immagini/contenuti
Segni confondibili, immagini o testi usati senza autorizzazione? Il software genera la diffida a non fare per ottenere cessazione immediata, rimozione/ritiro dei materiali e impegni a non reiterare, predisponendo la prova per passi successivi. Scarichi il PDF e lo invii con i tuoi canali (PEC o A/R). Primo documento gratis.
Riferimenti normativi: D.lgs. 30/2005 (CPI), L. 633/1941 (LDA). Nessuna promessa di invio integrato.
Quando si usa e perché
La diffida a non fare è indicata quando si rilevano:
- violazioni di marchio/segni distintivi (es. uso confondibile o non autorizzato: rif. CPI — D.lgs. 30/2005),
- uso illecito di immagini o contenuti d'autore (rif. L. 633/1941, diritto d'autore; diritti sulla propria immagine).
Serve a ottenere cessazione e rimozione/ritiro, distruzione dei materiali illeciti, impegni a non reiterare, nonché riscontro scritto. Per contenuti online, si chiede la rimozione puntuale e, se necessario, la segnalazione tramite le procedure della piattaforma/hosting.
Elementi essenziali del modello (specifici)
Identificazione precisa di materiali/atti: segni, loghi, immagini, testi, URL/canali, luoghi di vendita
Fondamento giuridico: CPI (D.lgs. 30/2005) per marchi/segni; L. 633/1941 per diritto d'autore; tutela del diritto all'immagine
Intimazioni: cessazione immediata dell'uso
rimozione/ritiro dei materiali dai canali indicati (URL, vetrine, cataloghi, ADV/SEO/Ads)
distruzione di scorte/supporti illeciti (ove applicabile) o restituzione
impegni scritti a non reiterare e a non utilizzare segni/immagini simili confondibili
Termine per adempiere: 24–72 ore per contenuti online; 7–10 giorni per ritiri fisici/cessazioni strutturali
Riserva di azioni: inibitoria/risarcimento; eventuali penali contrattuali se previste
Allegati: certificazioni UIBM/EUIPO (per marchi), licenze/contratti, screenshot con timestamp, fatture, campioni, comparazioni visive
Prove e allegati utili
Titoli di proprietà (registrazione marchio, licenze), screenshot e archiviazioni web, comparativi grafici, metadati/EXIF delle immagini, fatture/catene di fornitura, contratti, corrispondenza, report di campagne (Ads/SEO), segnalazioni alla piattaforma e risposte.
Errori comuni da evitare
Condotte/materiali non identificati (manca elenco URL, canali o codici prodotto)
Richieste non misurabili (nessun perimetro di rimozione/ritiro)
Termini non realistici rispetto all'azione richiesta
Mancanza di impegni a non reiterare/divieto di uso di segni confondibili
Invio con canali che non provano ricezione (preferire PEC/A-R)
Mini fac-simile (estratto 7–9 righe)
Oggetto: Diffida a non fare — Uso illecito di marchio/immagini/contenuti
Viste le evidenze allegate (uso non autorizzato di marchio/immagini/contenuti), si intima di: (i) cessare immediatamente ogni utilizzo; (ii) rimuovere/ritirare entro [TERMINE] i materiali indicati (v. URL/canali/elenco); (iii) dichiarare impegni a non reiterare e a non utilizzare segni/immagini confondibili; (iv) distruggere/restituire supporti/merci illecite ove applicabile, con riscontro scritto. Resta riservata ogni azione (inibitoria/risarcimento). Allegati: titoli di proprietà/licenze, screenshot/archiviazioni, comparazioni, corrispondenza.
Invio e prova di invio
Scarichi il PDF e lo invii con i tuoi canali (PEC o raccomandata A/R). Conserva ricevute/riscontri; per l'online archivia stato pre/post rimozione. La dashboard salva cronologia e documenti.
Come funziona
Processo semplice e veloce in 4 passaggi
"A non fare – uso illecito di marchio/immagini/contenuti"
materiali, URL/canali, titoli/licenze, prove
fac-simile con cessazione, rimozione/ritiro, impegni e termine coerente
PDF; invio con i tuoi canali
Domande Frequenti
La diffida per violazione di marchio è opportuna in presenza di uso confondibile o non autorizzato di segni distintivi (loghi, denominazioni, trade dress) in ambito commerciale. Si chiedono cessazione e rimozione/ritiro dei materiali, impegni a non reiterare e a non usare segni simili/confondibili, con riscontro scritto. Il fondamento è nel Codice della Proprietà Industriale (D.lgs. 30/2005).
Indica quali immagini/contenuti sono stati usati, dove (URL/piattaforme/canali), quando e perché l'uso è non autorizzato. Richiedi rimozione dai canali indicati, distruzione di copie illecite, astensione futura e impegni scritti. Il riferimento è la L. 633/1941 (diritto d'autore); per il diritto all'immagine, richiama l'uso senza consenso e l'interesse legittimo alla cessazione.
Per contenuti online è congruo un termine 24–72 ore; per ritiri fisici o aggiornamenti complessi (cataloghi/ADV) può servire 7–10 giorni. Il termine va proporzionato all'azione e alla portata della diffusione; il modello consente di personalizzarlo.
Titoli/registrazioni (UIBM/EUIPO), licenze/contratti, screenshot con timestamp, archiviazioni web, comparazioni grafiche, metadati/EXIF, campioni di prodotto, fatture/catene di fornitura, report di campagne (Ads/SEO) e corrispondenze.
Sì: oltre alla diffida al soggetto pubblicante, puoi usare le procedure di segnalazione della piattaforma/hosting (notice/takedown secondo le policy vigenti), allegando la diffida e le evidenze. Conserva esiti e log di rimozione.
Conserva diffida ed evidenze, acquisisci nuovi screenshot e valuta inibitoria e risarcimento secondo il caso concreto. La diffida documenta la messa in mora sulla cessazione e il mancato riscontro, utile per successive iniziative.
Le informazioni hanno finalità pratiche e non sostituiscono consulenza legale sul caso concreto.
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